Le Impiraresse – Repertorio Luisa Ronchini

Semo tute impiraresse

semo qua de vita piene

tuto fògo ne e vene

core il sangue venessiàn.

No ghe gnente che ne tegna

quando furie deventèmo,

semo done che impiremo

e chi impira gà rason.

Se avora tuto il giorno

come macchine viventi

ma par far astussie e stenti

tra le mile umiliasiòn.

Semo tose che consuma

de a vita i più bei ani

par un fià de carantani

che no basta par magnar.

Anca e sessole pol dirlo

quante agrime che femo,

su ogni perla che impiremo

z’è una giossa de suòr.

Par noialtre poarete

dunque altro no ne resta

che sbasàr sempre a testa

al siensio e a avorar.

Se se tase ne maltrata

e se stufe se agnemo

come adre se vedemo

a cassar drento in preson.

So ste mistre che vorave

tuto quanto a magnar lore

‎co ea sessoea a’ ste siore

su desfemoghe el cocòn! ‎

Traduzione:

LE IMPERLATRICI

Siamo tutte imperlatrici

siamo qua piene di vita

tutto fuoco nelle vene

corre sangue veneziano.

Nulla può trattenerci

quando furie diventiamo

siamo donne che imperliamo

e chi imperla ha ragione.

Si lavora tutto il giorno

come macchine viventi

tra astuzie e stenti

tra mille umiliazioni.

Siamo ragazze che consumano

della vita gli anni più belli

per pochi soldi

che non bastano per mangiare.

Anche le sessole possono dirlo

quante lacrime che facciamo

su ogni perla che infiliamo

c’è una goccia di sudore.

Per noialtre poverette

altro non ci resta

che abbassar sempre la testa

e lavorare in silenzio.

Se stiamo zitte ci maltrattano

e se stufe ci lagniamo

veniamo trattate come ladre

e gettate in prigione.

Sono le padrone che vorrebbero

mangiare tutto quanto loro

con la sessola a queste signore

gli disfiamo lo chignon!